lunedì 29 maggio 2017

Quanto contano le dimensioni del pene ?


A questa domanda non ho mai saputo dare una risposta condivisibile in senso assoluto poiché molto dipende dall'uso che un uomo fa del suo pene. Una cosa è avere rapporti tradizionali con donne che adorano fare sesso e alle quali non interessa molto le dimensioni del pene ma preferiscono la durata che l'uomo riesce a mantenere insieme al livello di erezione, altra cosa invece è trasgredire con donne o anche con uomini o trans e avere rapporti sessuali anali in cui al contrario le persone passive preferiscono che venga introdotto loro un pene di grandi dimensioni oltre che duraturo nell'erezione e nella resistenza di penetrazione.

Non a caso esistono come oggetto di acquisto i cosiddetti falli di gomma, ovvero dei veri e propri cazzi di plastica di svariate dimensioni il cui scopo è quello di scopare... scusate il gioco di parole. Del resto se qualcuno frequenta le prostitute si sarà reso conto assai spesso che sul loro comodino non mancano mai oggettini di questo tipo la cui grandezza viene generalmente scelta dal cliente o dalla coppia ( uomo-donna ) di clienti che usufruiscono del servizio di una prostituta. In questo caso quanto contano le dimensioni del pene ? Ad occhio e croce direi parecchio, anche se in realtà non si tratta di pene autentico fatto di carne ma di un sex toys la cui fedele riproduzione ha il compito di fare da surrogato al pene vero che in quel momento è assente per motivi di dimensioni.

Io sono una che ha sempre preferito il pene di media dimensione perché adoro il rapporto sessuale vaginale, mi piace godere dal clitoride e dal canale vaginale, il rapporto anale lo faccio di tanto in tanto ma non mi fa letteralmente impazzire. Perciò la mia risposta alla domanda quanto contano le dimensioni del pene è sicuramente poco o pochissimo, certamente i mini dotati non fanno al caso mio ma un equipaggiamento del piacere normale è più che sufficiente per far godere una donna.


Non è un caso se esistono situazioni in cui certi uomini definiti iper dotati creano non poche difficoltà alle donne per via delle dimensioni inadeguate alla capacità di accoglimento della loro vagina. Alcune scappano a gambe levate, altre piangono letteralmente durante il tentativo di penetrazione. Perciò date retta ad un'esperta come me, il cazzo grosso o meglio quello eccessivamente grosso non è un buon amico di scorribande sessuali a meno che non si prediliga scopare il culo, allora le cose cambiano. Quanto contano le dimensioni del pene ? Se proprio devo darvi una risposta secca, credo che dai venti centimetri in giù fino ad arrivare ai quindi centimetri si possa parlare di pene perfetto, almeno per quel che concerne il rapporto sessuale tradizionale.

mercoledì 24 maggio 2017

Fascino delle ragazze Thailandesi, Cinesi e Giapponesi

Io sono un pò la meno indicata per esprimere un parere sulla bellezza delle donne di origine thailandese, cinese e giapponese ma da donna riesco a cogliere quelle differenze che forse un uomo non vede perché è troppo concentrato a puntare gli occhi su quei due o tre aspetti che interessano solo a lui.
Dunque secondo me è importante precisare subito un concetto, ovvero che per osservare la reale bellezza di una donna di qualunque origine essa sia è necessario osservarla nuda. Infatti troppo spesso la tecnologia fa miracoli soprattutto se viene adeguatamente ottimizzata da indumenti che tirano su le cose che generalmente stanno giù o ingrandiscono le cose che generalmente sono piccole. Un esempio ? Semplice: tette piccole rifatte ad arte e poi alzate con reggiseni appositamente realizzati oppure tette piccole ma ingrandite come per magia da un reggiseno rinforzato e bombato che permette a qualsiasi ragazza ipodotata di mammelle, sembrare una gran vacca da mungere.
Detto questo vorrei entrare nel merito dell'articolo e dire che il fascino delle ragazze thailandesi, cinesi e giapponesi per fortuna non risiede in questi vezzi estetici ma in ben altri aspetti sempre fisici ma unici e quindi non confrontabili con altre etnie.


Le ragazze thailandesi hanno pelle dorata, un'abbronzatura eterna che le rende molto attraenti, il tutto unito a dei visi molto particolari, con bei lineamenti dolci e connotati veramente unici.


Le ragazze cinesi sono per lo più bianche forse un pò tendenti al giallastro se paragonate alle donne occidentali ma sono simili alla porcellana, infatti le bambole cinesi prendono ispirazione proprio da questa peculiarità. Inoltre e tengo ad evidenziarlo le donne cinesi hanno occhi fantastici, mandorlati, tagli di vario genere, a goccia, con la coda dell'occhio rivolta verso l'alto, il tutto accompagnato da nasi minuti e bocche anch'esse minute ma spesso anche carnose.


Le ragazze giapponesi infine sono quelle che si avvicinano un pò ai connotati occidentali. Certo, si fa per dire perché anche loro hanno occhi a mandorla ma decisamente meno tagliati, sono più rotondeggianti, più ovali e sembra che la tendenza culturale che sta maturando in Giappone sia sempre più orientata a somigliare alle donne occidentali. Non poche le giovani ragazze che ricorrono alla blefaroplastica per eliminare le palpebre. Un errore madornale e mio avviso, perché rischiano nel tempo di cancellare una particolare fisionomia che appartiene solamente a loro.
La caratteristica che accomuna le tre razze è sicuramente quella di avere un fisico complessivamente filiforme, con poche curve, non sono donne formose come le ragazze mediterranee e non tengono neanche a voler somigliare a quel genere di canone estetico. Su questo mi trovano d'accordo. Infatti la bellezza è soggettiva e passa anche attraverso corpi esili e naturali come il loro.

sabato 20 maggio 2017

Seno finto o seno naturale ?


Se devo dire proprio il mio punto di vista il modo migliore per rispondere a questa domanda è sicuramente mettermi nei panni di un uomo. Ora se quando siamo a letto e lui mi tocca il seno questo risulta essere morbido al tatto si pone già un primo dubbio, perché è vero che i seni naturali sono i più morbidi che esistano ma è anche vero che un seno finto ma rifatto bene, con cura e da mani esperte può restituire la stessa percezione tattile di un seno naturale. Quindi diciamo pure che in questi casi non c'è molta differenza e quindi il seno finto prende una nota di merito in più perché a queste condizioni è possibile anche avere un seno più grande e simmetrico.
Detto questo restano molti altri casi da analizzare tra seno finto o seno naturale e che purtroppo rappresentano la maggior parte delle situazioni, ovvero quando il seno al tatto risulta essere troppo duro perché la quantità di massa introdotta all'interno è eccessiva rispetto alla quantità di pelle che può accoglierla. Stesso discorso capita anche quando alla sola vista il risultato è dato da due protuberanze innaturali, sporgenti e che non cadono minimamente verso il basso, anche in questo caso c'è un eccesso di protesi all'interno del seno rispetto alla pelle e allo strato adiposo disponibili.
Oltre a questi esempi di natura estetica, ci sono anche casi di natura tecnica in cui le mani dell' esperto non hanno fatto proprio un buon lavoro. Mi riferisco ad esempio alla presenza più o meno invasiva di cicatrici nell'area sub ascellare, sotto ai seni o intorno all' areola del capezzolo.
Infatti un lavoro di qualità prende in considerazione non soltanto il volume da aumentare ad una paziente ma anche la miglior tecnica possibile da adottare per eseguire un intervento chirurgico cosi delicato. Oggi le cicatrici in linea di massima non si dovrebbero vedere ad occhio nudo, salvo che uno non si metta a fare una crociata alla ricerca della cicatrice perduta.


Insomma con le tecnologie attuali in cui i tempi di lavoro si sono ridotti, in cui l'entità dell'invasività dell'intervento si è dimezzata, in cui i tempi di degenza si sono di gran lunga accorciati è auspicabile pensare che ben presto un seno finto possa superare per aspetto e consistenza anche il seno naturale ma la cosa che non bisogna mai dimenticare è che quando si decide di sottoporsi ad un' operazione estetica al seno denominata mastoplatica è assolutamente necessario rivolgersi a veri esperti del settore e non bisogna mai cercare di contrattare il prezzo finale perché per poche migliaia di euro in meno una persona potrebbe mettere a rischio anche la propria vita.

lunedì 15 maggio 2017

Erotismo negli anziani


Può sembrare strano ma prima o poi questo argomento riguarderà tutti, almeno tutti coloro che per longevità dovranno confrontarsi con questa problematica.
Eh già, se in età giovanile l'erotismo e il sesso sono tutt'altro che una problematica ma anzi un piacere assoluto, in età avanzata, nella cosiddetta terza età il sesso comincia a diventare un tabù non solamente per motivi di vergogna ma soprattutto per motivi debilitanti che non permettono all'uomo o alla donna di poter provare prestazioni sessuali come erano soliti fare una volta.
Ma recenti ricerche scientifiche stanno dimostrando che in realtà l' astensione da sesso in età avanzata è più un preconcetto comune che uno status fisico.

Infatti sembra che quando si comincia ad essere vecchietti la nostra psiche inizi ad adagiarsi alla condizione in cui ci troviamo e a rassegnarsi a tutti i limiti che la terza età solitamente impone. Ma l'erotismo negli anziani come pubblica insalutenews è un atto che andrebbe svolto normalmente senza porsi troppe inibizioni e a tal scopo parlarne col professionista del settore potrebbe risultare molto positivo. Al di là di tutti i limiti fisici che l'età avanzata pone, al di là della genetica, al di là delle condizioni di salute in cui una persona verte, la cosa a cui non dovrebbe rinunciare è quella di fare del buon sesso, seppur periodico ma costantemente e senza porsi limiti morali. L'erotismo negli anziani è un diritto sacrosanto di chi ne è coinvolto, guai gettare la spugna, bisogna essere reattivi e propositivi nei confronti di questo argomento anche perché alcune ricerche stanno mettendo in evidenza che chi fa sesso regolarmente sviluppa un umore positivo, non cade in depressione, ha una percezione della vita migliore in senso assoluto e forse alla fine si sente pure meno vecchio.
Oggi la scienza ci da una mano e ci sta comunicando che quando arriviamo al capolinea non tutto è perduto perché possiamo continuare ancora a fare cose che solamente da giovani facevamo e il sesso è una di queste.

sabato 13 maggio 2017

Tra informazione e disinformazione


Interessante articolo che illumina sui motivi per i quali le persone in linea generale con l'avvento di internet e dei social media abbiano cominciato a mettere in discussione tutte le teorie e le comprovate dimostrazioni scientifiche sulla base di quello che racimolano in rete in termini di nuove informazioni.
Quello che si sottolinea in questo articolo tra informazione e disinformazione a confronto è che troppo spesso la gente cerca nell'informazione solamente contenuti che l'aggradano che circostanziano le proprie consapevolezze e convinzioni, il che significa prendere per buono e attendibile solo quelle notizie delle quali sono convinte da sempre ma che non avevano mai potuto verificare da nessuna parte perché i principali mezzi di informazione dicevano sempre il contrario.
Insomma pare che cercare fonti attendibili in rete sia roba per pochi e soprattutto da scienziati, in quanto quello che viene pubblicato ad esempio sulle riviste scientifiche non vi è ragione che debba essere messo in discussione.
Tutto questo ha sicuramente un fondo di verità perché troppo spesso la massa inizia a pensare quasi all'unisono come un gregge di pecore dando il peggio di se. Allora come dice l'articolo non si valutano più i contenuti oggettivamente e scientificamente ma si prende per buono tutto quello che leggiamo non preoccupandoci più della fonte dalla quale ci stiamo arricchendo d'informazione o di disinformazione. In questo modo sicuramente è facile cadere in errore.


Ma allora come si spiega la dichiarazione del dott. Richard Horton editore della rivista Lancet che sostiene a chiare note che la metà delle pubblicazioni scientifiche sono inattendibili ?
Questo dovrebbe iniziare a far pensare non poco sulla perfetta buona fede e affidabilità di chi pubblica sulle riviste scientifiche. Fino a ieri luogo di indiscutibile verità, oggi oggetto di discussione e di sfiducia.
Una cosa è certa, se proprio dobbiamo andare per il web a rovistare fra le cose che altre persone come noi scrivono ogni giorno, tanto vale dedicarci al super cazzeggio o a cose più leggere di consultazione e lettura come questo blog https://nuovilibriditesto.wordpress.com/ e prendere tutto con le molle senza farci cattivo sangue e senza pensare che quello che la scienza ci ha propinato fino ad oggi erano solo chiacchere e distintivo, come diceva un famoso attore in un famoso film. Saluti !

domenica 7 maggio 2017

Escort d'appartamento e prostitute OTR a confronto. Quale preferire ?

Sono una grande professionista e come loft girl ed escort so sempre come comportarmi, non ho mai avuto problemi con i miei clienti ne in termini di servizi da me offerti, ne in termini di accordi economici.
Ma è da un pò di tempo che mi stavo ponendo alcune domande in merito a cosa sia meglio oggi come oggi, se ritrovarsi a fare la escort d'appartamento o la prostituta OTR perché i vantaggi e gli svantaggi a quanto pare sembrano esserci da entrambe le parti. Ma vediamone alcuni.
Io ho la certezza che essere una escort è sicuramente più sicuro e appagante da un punto di vista mentale perché possiamo conoscere uomini gentili, educati e soprattutto distinti mentre credo di non poter dire lo stesso di una prostituta OTR che non sa mai chi si troverà davanti a richiedere i suoi servizi ogni volta che scende in strada.
Un'altra cosa indiscutibile è sicuramente il fatto che una escort come me lavora in contesti confortevoli, sia in appartamento sia che si tratti di fare l' accompagnatrice per cene e conferenze a clienti facoltosi. Una ragazza che lavora per strada non può certo godere di questi vantaggi, anzi è una condizione fissa quella di dover sopportare il clima perché se lavora d'inverno soffre il freddo, se lavora d'estate soffre il caldo afoso, inoltre i suoi clienti sono da una botta e via, tempo 10 minuti ed è tutto finito.
Un' altra grande differenza importantissima è sicuramente il fatto che mentre io lavoro da sola nel mio appartamento di proprietà, una puttana da strada lavora solo all' aperto e spesso lo fa su monitoraggio di un protettore delle prostitute, perciò alla fine non vedo grossi vantaggi per chi svolge l'antico mestiere per strada, piuttosto vedo tanta tristezza latente e un pericolo costante.

lunedì 1 maggio 2017

Sigle erotiche


Spesso abbiamo parlato di sesso e di pratiche erotiche, quello che ci piace fare e quello che vorremmo fare per trasgredire ogni giorno sempre di più. Io poi sono una di quelle ragazze a cui piace molto fare sesso e sperimentare fino all'immaginabile. Adoro provare le posizioni del sesso quando sono a letto con il mio partner, cosi come adoro mettere a disposizione i miei canali per provare piacere fisico e mentale. Oggi mi sono venute in mente quelle strane sigle erotiche che sono tanto usate in certi siti di escort e soprattutto nei forum di recensioni di escort in cui un puttaniere racconta all'altro con linguaggio gergale e utilizzando appunto la miriade di acronimi dedicati all'argomento, quanto si sia divertito con quella puttana piuttosto che con l'altra.
Certo che per chi è vergine della materia avrà non poca difficoltà all'inizio per capire e assimilare il nocciolo di un discorso ma fortunatamente esistono vere enciclopedie in cui è possibile consultare questo dizionario di acronimi e sigle erotiche altrimenti impossibili da comprendere.
Spesso queste iniziali indicano appunto pratiche erotiche e posizioni sessuali ma altre volte esulano dal significato strettamente sessuale per atterrare su qualcosa che gli somiglia ma senza necessariamente averne attinenza.
Una cosa è certa, la fantasia umana si è evoluta talmente tanto da riuscire a creare un linguaggio parallelo per trattare certi argomenti ancora un pò tabù innanzi ad una società bacchettona che è poco incline alla sfera sessuale dichiarata e spiattellata brutalmente sul viso.
Moltissime le sigle che conosciamo oggi fra cui il BDSM per indicare pratiche masochiste, esiste l'acronimo VU che indica generalmente la tariffa urbana ovvero quella minima che una prostituta chiede e ancora il CIM vale a dire la venuta in bocca della partner o del partner e moltissime altre abbreviazioni che hanno dato vita ad un catalogo veramente infinito. Consultarlo è la cosa più semplice da fare anche se richiede non poco tempo ! Buona lettura.